13 ottobre 2025
QUALCHE RIGA PER COMINCIARE
Titti Zerega
I Palestinesi ora sono un popolo deprivato di tutto: occhi senza espressione, abiti a brandelli, corpi scheletrici, in fuga, senza cibo, senza acqua, senza elettricità, senza dignità.
Anche in Ucraina vengono quotidianamente da anni distrutti uomini e cose. Noi guardiamo filmati e foto in maniera ipnotica e in silenzio. Teniamo vive l’indignazione, la frustrazione dell’impotenza, lo sgomento.
Quando alziamo gli occhi da queste terribili realtà ci accorgiamo che non sono gli unici conflitti in atto, anche se i più sconvolgenti, a noi noti e geograficamente più vicini. In corso, nel mondo ci sono da 50 a 60 guerre. Si va dalle invasioni con molte vittime, sfollati, impatto umanitario alto (Ucraina, Gaza), ad attacchi con missili e droni su bersagli militari (Iran), a conflitti interni agli Stati (Sudan e paesi del Sahel) con esodi forzati di intere popolazioni e crisi umanitarie, a conflitti fra etnie (Mayamar), ad attacchi terroristici, a sconfinamenti di droni e aerei agli ordini di precisi disegni politico militari.
In Sudan il conflitto interno ha raggiunto enormi proporzioni, con migliaia di vittime e sfollamento di popoli. Anche i conflitti definiti «a bassa intensità» hanno considerevole impatto sulla popolazione.
Oggi il mondo si divide in autocrazie, dittature, oligarchie da un lato e democrazie dall’altro. Le democrazie, anche se ricche, sono meno numerose e deboli: Europa, Canada, Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda. Negli Stati Uniti c’è un presidente che si comporta da autocrate e ha sconvolto le regole della democrazia.
La diffusione delle dittature, con relative lotte di potere, spiega la proliferazione dei conflitti. Nelle autocrazie/dittature il dominio diventa sopraffazione, lo straniero va scacciato, deportato, i confini sono da allargare con le armi, la distruzione, il sangue. La volontà di sopraffazione è qualche volta giustificata da un preteso diritto divino: la Santa Madre Russia invade l’Ucraina, il Popolo Eletto Israeliano annienta i Palestinesi.
Alcune chiese, evangeliche e ortodosse, e i fanatici integralisti ebraici promuovono progetti di annientamento. L’obiettivo è dominare il mondo dividendolo fra due o tre grandi sfere d’influenza, una delle quali sarà la Cina. Un mondo dove non esistono cittadini liberi di decidere il proprio destino.
Recentemente nella cornice spettacolare della Città proibita è stata celebrata l’alleanza fra Cina, Russia, India e Corea del Nord, alleanza che sconvolge i tradizionali equilibri, grazie anche al devastante effetto delle politiche di Trump.
In questo contesto, di fronte a una gigantesca rivoluzione globale, l’Europa, senza difesa e politica estera comuni, è indubbiamente debole anche per la presenza al suo interno e nel suo stesso parlamento di forze ostili. Noi, cittadini europei, temiamo di aver perso anche la speranza. I valori in cui avevamo creduto: libertà, pace, rispetto delle diversità, autodeterminazione dei popoli…, che davamo ormai per acquisiti, devono oggi essere difesi con determinazione, nella speranza che quei giovani che oggi scendono in piazza, che appoggiano la Flotilla, anche se sono ancora una minoranza, li facciano propri.