I materiali di “Dopo le trenta righe”
Sì, è Sanremo, il festival, e questo l’hanno visto probabilmente in tanti, qualcuno apprezzando con qualche emozione, qualcuno prendendo lo spunto per fare polemica, buttarla sul politico e dire echeccentra con le canzoni: insomma, di questi stranieri non se ne può più, anche il festival ci mandano di traverso…
Certo da vedere, se ve lo siete persi…
E, forse, non tutte sono solo canzonette…
… il frutto della violenza, scritto in italiano; la firma, Francesco, e un breve testo in spagnolo:
Un niño que espera su turno en el crematorio para su hermano muerto en la espalda. Es la foto que tomó el fotógrafo americano, Joseph Roger O’Donnell, después del bombardeo atómico en Nagasaki. La tristeza del niño sólo se expresa en sus labios mordidos y rezumados de sangre.
La traduzione si intuisce
Un cartoncino diistribuito a giornalisti e accompagnatori dal Papa in volo verso il Cile, affidato alle loro mani, alle mani di tutti, insieme al suo timore che si possa ritornare oggi a quella tragedia…
22 marzo: Giornata mondiale dell’acqua
In India, la Corte suprema di uno stato dal nome impronunciabile, Uttarakhand, verso l’Ymalaya, ha decretato per il sacro Gange e il suo principale affluente Yamuna, tra i fiumi più inquinati al mondo, lo status di entità viventi e di personalità giuridica: se qualcuno gli farà del male, sarà punito come se avesse ferito o ucciso un essere umano.
Il ritratto dei coniugi Arnolfini di Jan Van Eeyck
Un olio su tela del 1434, custodito alla National Gallery di Londra. L’opera viene considerata dai critici come il primo dipinto d’amore coniugale e cristiano mai rappresentato, fuori dalle infinite declinazioni di sacre famiglie. I due protagonisti, laici borghesi, sono raffigurati vestiti con eleganti abiti dell’epoca nella loro calda e accogliente camera da letto che è gremita di simboli inneggianti all’amore e al matrimonio come sacramento, ma rappresentati nel contesto della vita di tutti i giorni: ci sono frutti sul davanzale della finestra e su un mobile posto vicino alla coppia; poco lontano troviamo gli zoccoli di legno di lui e le felpate ciabattine rosse di lei. Dietro c’è il soffice talamo nuziale dai drappeggi rossi, di legno scuro invece è la testata del letto. Ai loro piedi sta il cagnetto di casa, facilmente interpretabile come il simbolo della fedeltà coniugale. L’unica candela accesa sul lampadario viene invece vista come la rappresentazione dell’occhio di Dio che tutto vede, un simbolismo rafforzato dalla presenza di uno specchio la cui cornice è decorata con scene della passione di Cristo. I coniugi si tengono dolcemente la mano. Lei ha l’altra sulla pancia (un bimbo in arrivo? e guarda caso l’intaglio sulla panca, un altro luogo del vivere quotidiano, rappresenta santa Margherita, patrona delle partorienti) e guarda il suo sposo con occhi sereni. In giro niente cioccolati, frasi fatte, cuori, tanto meno cellulari e smartphone … (Manuela Poggiato)