IL BOOMERANG

Una Mozione individuale di sfiducia è una formula assolutamente democratica e opportuna quando si abbiano dei fatti specifici e censurabili da attribuire a un parlamentare. Nel passato ne abbiamo avuti a iosa e non mette conto qui farne la lista.

Ne caso recente pur ammettendo, parafrasando il dottor Cuccia, che i soci non si contano ma si pesano, dire che una banca, una cooperativa di quasi settantamila soci, è «riconducibile a una famiglia» è insostenibile anche nella più vivace polemica politica al punto che l’affermazione deve essere caricata  di altre munizioni. Eccole: «[nel caso in esame] il conflitto di interessi è grande come una banca». Ma anche questa sventagliata non colpisce l’obbiettivo – una persona singola, sia pure importante ministro del governo – e allora si cambia. Non si tratta più della mozione individuale contro un ministro ma del «Pd, che è una banca (?) e piazza provvedimenti tossici…». La sterzata è completa e si trasforma in un boomerang contro chi la mozione ha voluto.

Il ministro in questione – messe a parte le critiche politiche sulle iniziative del governo – ha una serie di torti: è giovane, è bella, è grintosissima e porta praticamente lei tutto il peso parlamentare delle riforme. Imperdonabile!