LA COLLISIONE DEI PROTONI

Ricordate? Era appena ieri, un ieri neppure troppo lontano: chiudevano certi negozi e si aprivano le banche. Piccoli paesi “n” filiali di banche. Le persone comuni si chiedevano il perché di tanta abbondanza. Forse il malaffare ha deciso di investire nel settore… Poi nel 2008 in Usa il segnale: crolla la Lehman Brothers, trema il sistema, l’informatica aiuta, capiamo che sta per arrivare un uragano. Da subito solo in pochi – gli specialisti – si rendono conto della sua ampiezza. Ma intanto la mia banca, quella che gestisce i miei quattro soldini, ha in Milano un solo ufficio, rara avis? Per il momento perché è solo un inizio, la tempesta produce la riduzione dei dipendenti. Di anno in anno la frana è di proporzioni catastrofiche: ad oggi solo in Italia i dipendenti sono diminuiti di 36 mila unità. Per quelli che rimangono c’è un bel problema: dovrebbero riconvertirsi alle nuove tecnologie ma noi, con i capelli più bianchi che grigi, lo sappiamo bene, è un guaio. Sono più di un terzo e hanno più di 50 anni! Probabilmente è tra loro che dovremo trovare gli altri 23 mila che il sistema prevede di “tagliare” nei prossimi anni. Le banche da noi sono poche ma sono ancora troppe, ci saranno fusioni e conseguenti ulteriori riduzioni di personale per le nuove sinergie. Intanto mentre la stampa ci avverte che sta avvenendo la collisione dei protoni, noi, piccoli utilizzatori delle banche, dopo lo tsunami tecnologico che si sta preparando, dovremmo porci il problema se saremo ancora in grado di interagire con il sistema, almeno, come si suol dire, per pagare le bollette, senza dover tornare ad andare come una volta agli sportelli dei nostri fornitori!