LA FACILITA’ DEL ”NO”
No scuola, no tav, no pensione, no governo, no Renzi, no referendum e, soprattutto, no riforme. Ma perché è così attraente il “no”? Perché il “si” è impegnativo, porta sempre dietro a lui qualcosa di connesso, una coda che prima o poi presenterà il conto. Sei hai detto “si” devi accettare anche quello che viene dopo. Non puoi limitarti all’antipasto, a tavola il menù è completo!
Ha scritto Giuliano Pisapia:«Un auspicio per illuminare il 2017: quando si critica, o si contesta una proposta di altri, si proponga una alternativa realistica e percorribile e non ci si limiti a proposte irrealizzabili o alla mera critica distruttiva. È troppo facile, a ogni livello, dire sempre “no, non va bene” o, come si sente spesso, “il problema è un altro”». Dunque così “no” e invece così “si”. Ma la seconda parte del discorso non è mai richiesta. Tutti i conduttori di questi ormai noiosissimi talk show si accontentano di ritornelli ripetuti a macchinetta senza sosta, nessuna interruzione e, in particolare, nessuna seconda domanda (figuriamoci la terza!). In una qualsiasi rete europea un intervistatore così perderebbe rapidamente il posto di lavoro … Anche dando un occhio alla attualità si conferma veramente semplice e redditizia l’opposizione e difficilissimo costruire, per di più in un clima economico pesante e senza prospettive di miglioramento a breve. Siamo sempre a rischio del fuoco amico. In attesa di una legge elettorale non dimentichiamoci che abbiamo salvato la costituzione (la più bella del mondo?) ma rischiamo l’instabilità e l’incertezza continua. Non proprio quello che ci voleva per guidare la nave del paese nell’attuale burrasca, anche internazionale.