In Bebelplatz, a Berlino, la piazza dove i nazisti hanno messo al rogo i libri, su un lato, a terra, un pannello lascia scorgere (bisognerebbe sdraiarsi per vedere meglio) in profondità degli scaffali vuoti.
Amiamo i libri, reali e anche virtuali, esorcizziamo quel vuoto, perché un giorno non risalga dalle viscere di un’altra piazza…
28 Gennaio 2016
Il bambino nel vento
Nel giorno della “memoria” è difficile aggiungere qualcosa al tutto che è già stato detto. Molte sono le cerimonie, le considerazioni, le condivisioni e non mancano neppure i revisionismi. Molte anche le riflessioni sul rito di una cerimonia ufficiale che qualcuno vede irrigidirsi nella formalità e annacquarsi nel tempo. Anche l’estinguersi dei testimoni impone di pensare a come continuare a tener viva la memoria. Altra riflessione riguarda il come considerare l’orrore della Shoah, se nella tragedia di un solo popolo, oggetto di una specifica e mirata iniquità o nella più generale perversione dell’uomo, capace di persecuzione e sterminio in ogni tempo e sotto cieli diversi. Mistero e abisso del lato oscuro dell’animo su cui vigilare perché non invada le coscienze anche oggi.
17 Ottobre 2015
Armeni a Venezia
Una interessante sintesi della presenza armena a Venezia, se si riesce a sopravvivere agli inserti pubblicitari:
L’isola si San Lazzaro
22 Settembre 2015
Il baco di Pericle
Di fronte alle disillusioni politiche dei giorni nostri circolano spesso in rete o per e-mail testi dell’antichità, in genere classica, che forniscono esempi luminosi su un dover essere perduto o sul come gli umani siano sempre gli stessi in qualsiasi epoca e sotto qualsiasi cielo…
Così vedo spesso citato il Discorso di Pericle agli Ateniesi del 461 a.C..Chi volesse rinfrescarsi la memoria può fare ricerche direttamente sul web o ascoltarlo declamato, per esempio, da Paolo Rossi.
Ah, che fulgido esempio di democrazia! Ma… cercando cercando, mi sono imbattuta in alcune considerazioni di Umberto Eco che analizza il discorso nel suo contesto storico, evidenziando che, come al solito, “il re è nudo”:
«Quello che egli [Pericle] voleva elogiare era la sua forma di democrazia, che altro non era che populismo – e non dimentichiamo che uno dei suoi primi provvedimenti per ingraziarsi il popolo era stato di permettere ai poveri di andare gratis agli spettacoli teatrali. Non so se dava pane, ma certamente abbondava in circenses. Oggi diremo che si trattava di un populismo Mediaset…».
[Clic per leggere il resto di Eco sul discorso di Pericle…]
In fondo, ha ragione chi cita e ha ragione chi prende le distanze: gli umani sono sempre quelli…ma riflettere fa comunque bene alla convivenza.
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