Davar di gc

icoGCjpg il Blog di Giorgio Chiaffarino

 

31 Maggio 2017

PILLOLE – 1

SENZA ALCUNA PRUDENZA – «Prima commentare indignati e poi eventualmente capire. È un principio della nostra epoca ormai noto ma non pare ispirare alcuna prudenza…». Stefano Bartezzaghi – Repubblica – 06.05.2017

BREXIT- Una lunga e defatigante uscita che non è stata mai preceduta da una vera entrata.

IL PAREGGIO DI BILANCIO IN COSTITUZIONE – Il 17 aprile 2012, il senato approva in seconda lettura il ddl costituzionale di riforma dell’art. 81, che introduce il pareggio di bilancio in Costituzione, superando col voto unanime di Pd, PdL e Terzo Polo, il quorum di 214 voti su 321 con l’astensione della Lega Nord e il voto contrario dell’Italia dei Valori. Il ministro dell’economia è Giulio Tremonti.

LO SCONCIO – «Le intercettazioni ancora secretate che diventano un libro sono uno sconcio. Punto». Michele Serra – L’amaca – 18.05.2017

LA VIOLENZA BUONA – «Non dobbiamo avere paura di questa parola, riforma, no, riforma non è imbiancare un po’ le cose, riforma è dare nuova forma alle cose, organizzarle in altro modo, si deve fare con intelligenza, con mitezza, ma anche un po’, permettetemi la parola un po’ di violenza, ma violenza buona, riformare le cose». Papa Francesco – ?.2017

NEGARE LA REALTÀ – «Chi, corazzato nelle proprie certezze, pretende di vedere e sapere non si lascia scalfire dalla realtà, anzi può arrivare addirittura a negarla quando non collima con le proprie interpretazioni. “Non credettero di lui che fosse stato cieco”. Negare la realtà, invece di lasciarsi interrogare da essa. È anche la nostra grande tentazione, perché il reale, con la sua durezza, con i suoi spigoli, ci costringe a uscire dai nascondigli nei quali ci siamo rifugiati. E per i farisei di ieri e di oggi l’osservanza formale di regole rassicuranti è una roccaforte dall’alto della quale si proferiscono verdetti e condanne sugli altri». Sorella Lisa di Bose -19.05.2017

ANCORA FALCONE E BORSELLINO – A venticinque anni data, una grande scritta su un marciapiede di Corsico, Milano: W LA MAFIA!

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30 Maggio 2017

TUTTI CONTRO TUTTI

Siamo in presenza di un piccolo cabotaggio generalizzato e davanti a tante strategie diverse per far fronte al calo lento ma inarrestabile dei lettori e delle copie vendute (e la fonte di tanti benemeriti edicolanti che non riescono diversificare la loro attività…).

L’impressione è che aumenti la spazzatura (e non solo quella nelle strade di Roma!). È vero tutto quello che aiuta la mia polemica, non c’è bisogno di verifiche, nessun controllo delle fonti… Tutte inutili perdite di tempo anche perché, in fondo, si rischia poco o addirittura niente!

La politica, priva di argomenti, scende verso la barbarie delle faide personali. Se poi si muovono anche i “servizi” da noi è il segnale che il peggio è già qui (ricordiamo la strategia della tensione: nessuno per quei fatti ha trovato i responsabili)

L’ultima è quella di un carabiniere – si suppone uno specialista – che trascrive una intercettazione su un fatto determinante nella attuale polemica politica e… si sbaglia! Attribuisce a un tale le parole di un altro: ma non è una dichiarazione banale, è una frase dirompente! Cui prodest?

Matteo Renzi scrive una cosa che dovrebbe valere in tutti i casi:« Chi ha sbagliato pagherà fino all’ultimo centesimo, comunque si chiami. Spero che valga anche per chi – tra i giornalisti – ha scambiato la ricerca della verità con una caccia all’uomo che lascia senza parole». No. qui è lui che sbaglia: nessuno pagherà niente come dice la tradizione, protetti o dalla immunità o dall’oblio, così presente in quantità nel nostro oggi.

 

 

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30 Maggio 2017

RITROVIAMO LA STRADA

«Un auspicio per illuminare il 2017: quando si critica, o si contesta una proposta di altri, si proponga una alternativa realistica e percorribile e non ci si limiti a proposte irrealizzabili o alla mera critica distruttiva. È troppo facile, a ogni livello, dire sempre “no, non va bene” o, come si sente spesso, “ il problema è un altro”.

La speranza deve guidare il cammino, ma senza il bagno nella realtà la risposta è la demagogia, non la realizzazione di un sogno. Ritroviamo la strada perché la politica torni ad essere, come diceva Vittorio Foa, lo strumento per pensare, oltre a se stessi, anche agli altri, e oltre all’oggi anche al domani».

Giuliano Pisapia – la Repubblica – 2.1.2017

 

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17 Maggio 2017

SOSTIENE GIANNINI

Gentile Giannini,

ho letto attentamente al sua analisi (R. 9.5.17). Lei ci dice:

  • L’Italia rischia per l’accidioso provincialismo – come non concordare?-
  • Il nostro primo pericolo: lo stallo politico. Renzi non è Macron – lo supponevamo –
  • Il secondo pericolo il risanamento economico. L’asse franco tedesco continuerà..
  • Abbiamo avuto la flessibilità 19mld e l’abbiamo sprecata.
  • Dal 2014 il surplus è calato di oltre un punto
    • Il debito è salito da 129 a 133%
    • La produttività è crollata dello 0,3
    • Gli investimenti pubblici calati del 2,2

Ci dica lei, davanti a questo sfacelo, che fare? Che cosa sperare? C’è ancora spazio per evitare un suicidio collettivo?

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17 Maggio 2017

PROBLEMI SERI DIBATTITI FUTILI

In questo momento sono à la une gli immigrati e i nostri valori. Quali? Conformarsi? Ma non c’è il Codice Civile? Basta quello: il velo si, nascondere la faccia no. E neanche i coltelli, mai nemmeno quelli sacri.

Si legge: perché chiedere agli immigrati di rispettare delle regole che, spesso, neanche gli italiani rispettano? Il problema non è più regole, regole per qualcuno e per altri no, bisogna ricreare il principio che le regole si devono rispettare e chi protesta e denuncia chi non le rispetta è un benemerito del nostro paese.

Agli immigrati è fondamentale insegnare l’italiano e quelli che lo desiderano e studiano la lingua e la storia del nostro paese dobbiamo italianizzarli. Soprattutto i giovani, quelli che sono nati qui, studiano qui, e il nostro è anche il loro ambiente di vita e di relazione, non si capisce più perché si resista così tanto al cosiddetto jus soli. Dicono le statistiche ufficiali che se vogliamo rimanere un paese a parità di abitanti, al momento dobbiamo “italianizzare” 200/250 mila immigrati all’anno. Altro che l’invasione in atto!

 

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10 Maggio 2017

LA FACILITA’ DEL ”NO”

No scuola, no tav, no pensione, no governo, no Renzi, no referendum e, soprattutto, no riforme. Ma perché è così attraente il “no”? Perché il “si” è impegnativo, porta sempre dietro a lui qualcosa di connesso, una coda che prima o poi presenterà il conto. Sei hai detto “si” devi accettare anche quello che viene dopo. Non puoi limitarti all’antipasto, a tavola il menù è completo!

Ha scritto Giuliano Pisapia:«Un auspicio per illuminare il 2017: quando si critica, o si contesta una proposta di altri, si proponga una alternativa realistica e percorribile e non ci si limiti a proposte irrealizzabili o alla mera critica distruttiva. È troppo facile, a ogni livello, dire sempre “no, non va bene” o, come si sente spesso, “il problema è un altro”». Dunque così “no” e invece così “si”. Ma la seconda parte del discorso non è mai richiesta. Tutti i conduttori di questi ormai noiosissimi talk show si accontentano di ritornelli ripetuti a macchinetta senza sosta, nessuna interruzione e, in particolare, nessuna seconda domanda (figuriamoci la terza!). In una qualsiasi rete europea un intervistatore così perderebbe rapidamente il posto di lavoro … Anche dando un occhio alla attualità si conferma veramente semplice e redditizia l’opposizione e difficilissimo costruire, per di più in un clima economico pesante e senza prospettive di miglioramento a breve. Siamo sempre a rischio del fuoco amico. In attesa di una legge elettorale non dimentichiamoci che abbiamo salvato la costituzione (la più bella del mondo?) ma rischiamo l’instabilità e l’incertezza continua. Non proprio quello che ci voleva per guidare la nave del paese nell’attuale burrasca, anche internazionale.

 

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10 Maggio 2017

UN TRAVASO DI OTTIMISMO

«Il ministro del Tesoro Padoan che a Palazzo Madama parla di Europa a un’aula mestamente vuota, dove bivaccano annoiati tredici senatori, fotografa la miserabile ipocrisia della politica tricolore. Sempre. pronta allo strepito usa-e-getta da studio televisivo, mai capace di elaborare un pensiero lungo in una sede istituzionale. Il futuro dell’Ue sarà il tema dominante delle prossime campagne elettorali… Chiunque vinca sarà un disastro».

Massimo Giannini – la Repubblica – 6 febbraio 2017

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5 Maggio 2017

FRANCESCO ALLA CHIESA ITALIANA (10.11.2015)

IL DISCORSO DI PAPA FRANCESCO

V Convegno nazionale della Chiesa Italiana

Cattedrale di Santa Maria del Fiore, Firenze Martedì, 10 novembre 2015

[… Ma allora che cosa dobbiamo fare, padre? – direte voi. Che cosa ci sta chiedendo il Papa?

Spetta a voi decidere: popolo e pastori insieme. Io oggi semplicemente vi invito ad alzare il capo e a contemplare ancora una volta l’Ecce Homo che abbiamo sulle nostre teste. Fermiamoci a contemplare la scena. Torniamo al Gesù che qui è rappresentato come Giudice universale. Che cosa accadrà quando «il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria» (Mt 25,31)? Che cosa ci dice Gesù?

Possiamo immaginare questo Gesù che sta sopra le nostre teste dire a ciascuno di noi e alla Chiesa italiana alcune parole. Potrebbe dire: «Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi» (Mt 25,34-36). Mi viene in mente il prete che ha accolto questo giovanissimo prete che ha dato testimonianza.

Ma potrebbe anche dire: «Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato» (Mt 25,41-43)*].

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5 Maggio 2017

LA SINISTRA CHE HA FALLITO – 2 –

Torniamo al 4 dicembre: una sconfitta portata da una serie di errori, «Ma i contenuti – pur criticabili – erano un tenere aperta la direzione del cambiamento verso una democrazia competitiva e governante… una risposta ai populismi» così Brunelli (Il Regno 4/17). Il successo del “no”, com’era facilmente prevedibile, aprirà una fase destituente del sistema, la frammentazione dei soggetti – tra loro e al loro interno – il ritorno al neo-vetero-proporzionale. Ricordate? È stato detto:«Se vincerà il “no” in tre mesi si potrà fare bene quello che è stato fatto male in tre anni». Manifestamente era allora ed è risultata poi una sciocchezza: per i veti incrociati non si riuscirà a fare niente, nemmeno la legge elettorale. In favore del “no” ha vinto una “accozzaglia”, che non sarà un termine gentile ma è realistico. Da lì non è nata nessuna ipotesi realizzabile: perdiamo tutti, emergono disgregazione e ingovernabilità. Ci avviamo al trionfo del populismo, che ormai non è altro che un contenitore dove c’è di tutto, dell’antipolitica e dei nazionalismi.

Con il 4 dicembre si chiude un’epoca. Finisce l’ipotesi del partito della nazione che veniva da lontano, nasceva con Veltroni, per raccogliere il più possibile a sinistra e, per arrivare alla maggioranza, cercando gli altri voti verso il centro. Uno degli errori è stato l’eccessiva personalizzazione che innesca una risposta sulla stesso terreno: è quello che è avvenuto. Intanto si è verificata la scissione più volte minacciata. Perché scissione? Per recuperare il popolo del Pd che se no lascia la sinistra. Ma i sondaggi – per quello che valgono – accreditano la nuova formazione di un 3 o 4% il ché significa condannarsi all’irrilevanza.

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4 Maggio 2017

ONG: IL CASO

C’è da augurarsi che ci siano molteplici indagini in corso per la difesa del paese dal malaffare. Come mai – e opportunamente – di nessuna viene fatto cenno sulla stampa e questo dossier invece è finito nel ventilatore?

Carlo Bonini (Repubblica 3.5.17) si fa delle belle domande: Chi lo ha scritto? Che circolazione ha avuto? Come lo ha acquisito il Procuratore di Catania? Perché divulgarlo se è così generico e inservibile?

Al momento la fonte risulterebbe Frontex (l’Agenzie Eu che gestisce la missione Triton). Il suo direttore, sentito ufficialmente, dice che non è divulgabile per riservatezza(?). Le Ong incoraggerebbero gli sbarchi e gli scafisti (?).

Il Procuratore alla Commissione Difesa del Senato dice:«Non tutte le Ong sono sullo stesso piano» oppure:«La cautela ci deve spingere a investigare». Ma queste sono semplicemente due banalità, quando poi aggiunge:«Non possiamo ospitarli tutti anche perché la maggior parte non ha diritto alla protezione internazionale» fa una valutazione politica che nella sua qualità non gli compete.

Svuotata del suo supposto alto rendimento politico, che ha pilotato la fuga di notizie, Carlo Bonini scrive che:«Alla fine qualcuno dovrà chiedere scusa». No, mi permetto di dissentire: non solo nessuno chiederà scusa di questa volgare speculazione contro di cerca di salvare vite umane da morte sicura ma, dopo un certo tempo e calmate le acque, non ci sarà nemmeno nessuno che rinfaccerà agli autori il barbaro sistema di usare in politica le “false notizie”.

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